PARLAMI DI TE • ELEONORA VETTORE

Psicoterapia individuale adleriana

La Psicoterapia individuale adleriana fulcro della mia formazione, è stata fondata da Alfred Adler e prende il nome di psicologia individuale per sottolineare il principio secondo cui ciascun essere umano è distinguibile dall’altro a partire dal significato inconscio che attribuisce alla sua vita: per la psicologia adleriana ogni persona è un essere unico e irripetibile e agisce in vista di un fine ricercando stabilità e sicurezza.

L’assunto che sta alla base della sua teoria è che tutti noi, costantemente impegnati alla ricerca di soluzioni nei principali campi della nostra vita, quello del lavoro, dell’amore e delle relazioni sociali, possediamo un potenziale inespresso che può essere riscoperto e valorizzato a partire dalla comprensione degli errori inconsci che compiamo nel dare un certo significato agli eventi presenti e passati.

La persona è partecipe del suo stesso cambiamento

La relazione tra terapeuta e paziente deve essere libera, in un contesto di accoglienza e ascolto attivo. La relazione terapeutica è il fattore del cambiamento, è l’esperienza correttiva emotiva in un viaggio che il paziente compie dentro di sé. La relazione con il paziente è incoraggiante, viene accompagnato ad orientarsi all’interno di sé, ad avere coraggio inteso come capacità di affidarsi a sé stesso.

La persona è partecipe del suo stesso cambiamento, attraverso il percorso terapeutico smette di essere schiava delle proprie dinamiche inconsce e può adoperarsi attivamente e con coraggio nella ricerca di un nuovo modo di stare al mondo.

PARLAMI DI TE

Quali sono le caratteristiche fondamentali della psicoterapia adleriana?

È un approccio olistico

Prendendo in esame l’individuo nella sua unità indivisibile mente-corpo e nella loro reciproca influenza Alfred Adler anticipa la teorizzazione della Medicina Psicosomatica. Esiste una correlazione diretta tra psiche e soma; i sintomi che si manifestano nel corpo possono avere un significato psicologico profondo e gli organi colpiti possono assumere un preciso significato simbolico, alla seconda della funzione che svolgono. “… una forma di linguaggio sovente più espressiva delle parole, più chiaramente significativa, e al tempo stesso un linguaggio corporale, il gergo degli organi…” (A. Adler, 1933).

È un orientamento attuale concreto

Adler ha utilizzato e promosso tecniche psicodiagnostiche e psicoterapeutiche, che oggi hanno trovato importanti conferme a seguito delle scoperte in campo neurobiologico. Le neuroscienze hanno infatti confermato, attraverso lo studio delle lesioni cerebrali, che esistono attività cerebrali che non raggiungono la corteccia cerebrale, ovvero l’area delle attività coscienti e rimangono pertanto ad un livello non immediatamente accessibile. Questa importante scoperta colloca le già menzionate attività nell’ambito dell’inconscio e conferma la loro importanza in relazione a emozioni, neurocezione e comportamenti.

È una psicoterapia relazionale psicodinamica

in quanto pone la relazione con il paziente quale fulcro del cambiamento creativo, realizzato nel rispetto della unicità e irrepetibilità dell’individuo, nella dinamica dei suoi processi consci e inconsci e nel rispetto dei sui sistemi di credenze e di valori. Ogni incontro, terapeuta-paziente in psicoterapia, è un incontro umano unico e irripetibile, un contatto vis a vis, che implica una partecipazione, una costruzione e uno scambio intersoggettivo tra terapeuta e paziente.

È un modello psicoeducazionale

Alfred Adler mostra particolare attenzione alla famiglia e si occupa di tutti i suoi momenti evolutivi, che non possono prescindere dalla psicologia prenatale, che include la preparazione genitoriale e dalla lettura attenta del fenomeno evolutivo, che include le nuove emergenze adolescenziali.

È un approccio biopsicosociale

coniuga l’aspetto relativo all’eredità biologica contestualmente a quello sociale e transculturale, risulta adeguato ad affrontare una realtà in continua trasformazione e copre l’intero ciclo di vita, spaziando dalla psicoterapia rivolta al bambino e all’adolescente, a quella rivolta all’adulto e all’anziano.